In Italia, la lotta al tabagismo e al fumo di sigaretta registra progressi incoraggianti, con un calo costante del numero di fumatori negli ultimi 15 anni. Tuttavia, se da un lato la maggioranza degli adulti (59%) non fuma o ha smesso (17%), dall’altro permane una quota preoccupante di fumatori, circa un quarto della popolazione (24%). Un dato che desta particolare attenzione è l’aumento del consumo tra i giovani, dove il 30,2% utilizza almeno un prodotto del tabacco (tradizionale, riscaldato o e-cig) e dove si registra un preoccupante raddoppio del policonsumo rispetto al 2022.
L’indagine Iss (Istituto Superiore di Sanità) 2023-2024 su un campione di 6012 studenti tra i 14 e i 17 anni evidenzia che un ragazzo su tre ha fatto uso di un prodotto a base di tabacco o nicotina negli ultimi 30 giorni. Tra le ragazze il consumo è addirittura maggiore. Il policonsumo ha raggiunto il 62,4% contro il 38,7% dell’anno precedente. L’età di primo contatto con la nicotina si abbassa a 13-14 anni, con un accesso ai prodotti facilitato da controlli poco rigorosi. I dati mostrano che la maggior parte dei ragazzi li acquista autonomamente presso bar o tabaccai. In circa un terzo dei casi, i genitori sono a conoscenza del consumo da parte dei figli, mostrando una tolleranza maggiore verso i nuovi prodotti rispetto alle sigarette tradizionali.
Nonostante il calo generale dei fumatori, le donne fumatrici (21%) si avvicinano sempre più agli uomini (28%). La prevalenza del fumo rimane comunque più alta tra le persone con difficoltà economiche, bassa scolarizzazione e nelle Regioni del Centro-Sud. Si osserva inoltre un calo costante di chi fuma esclusivamente sigarette tradizionali (dal 25% del 2014 al 20% del 2023) a favore di un aumento di chi utilizza sia sigarette che dispositivi elettronici.
Per contrastare il fenomeno del tabagismo, soprattutto tra i giovani, è fondamentale potenziare le campagne di sensibilizzazione e prevenzione, a partire dalle scuole. Un ruolo chiave può essere svolto anche dal Telefono verde Iss sul fumo, che in 20 anni ha gestito oltre 110mila telefonate. Tuttavia, preoccupa la diminuzione dei centri antifumo sul territorio (223 nel 2023 contro i 241 dell’anno precedente). La Regione con il maggior numero di centri è il Piemonte (31). In un quadro complesso e sfaccettato come quello del tabagismo in Italia, è necessario un impegno costante e multisettoriale per tutelare la salute pubblica, soprattutto delle generazioni future.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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