Il progetto I-BOT (Implantable microroBOT), coordinato dalla ricercatrice Veronica Iacovacci, punta a sviluppare la prima generazione di microrobot impiantabili. Questi dispositivi saranno in grado di navigare in modo controllato e non invasivo nel corpo umano, per eseguire procedure mediche complesse come suture e riparazioni di tessuti. Con un finanziamento di 1,5 milioni di euro, I-BOT avrà una durata di cinque anni.
L’idea di utilizzare microrobot in campo medico ha radici nella letteratura. Nel 1966, Isaac Asimov pubblicò il romanzo “Fantastic Voyage”, in cui un gruppo di chirurghi miniaturizzati navigava nel corpo di un paziente per salvarlo. Da allora, la microrobotica ha fatto enormi passi avanti, concentrandosi sul rilascio mirato di farmaci e terapie a specifiche aree del corpo. I-BOT rappresenta un’evoluzione di questa visione, portando la tecnologia a un nuovo livello.
I microrobot di I-BOT utilizzeranno ultrasuoni e campi magnetici per navigare e adattarsi alla zona del corpo in cui dovranno intervenire. Potranno cambiare forma e dimensioni per eseguire procedure terapeutiche in modo preciso e stabile. Questo progetto innovativo aprirà nuove possibilità per trattamenti come la cura di ulcere gastrointestinali, la riparazione di vasi sanguigni e il monitoraggio di tumori. La ricerca pionieristica del progetto I-BOT potrebbe rivoluzionare la medicina, migliorando l’efficacia e la precisione delle cure mediche.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Worldculture
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