Talco cancerogeno? Risponde l’Oms. I prodotti a base di polvere di talco, utilizzati a scopo cosmetico sin dalla fine del 1800 per rendere la pelle più liscia e profumata, sono stati al centro di un grande scandalo negli Stati Uniti. Questo scandalo è nato da numerose cause legali che collegavano il borotalco di Johnson & Johnson a casi di cancro alle ovaie. Recentemente, Johnson & Johnson ha accettato di pagare 6,5 miliardi di dollari. Un risarcimento per risolvere la maggior parte delle cause legali intentate da donne che si sono ammalate di cancro alle ovaie, presumibilmente a causa dell’uso di prodotti a base di talco. Questo accordo ha riacceso il dibattito sulla possibile relazione tra talco e rischio di cancro, spingendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a intervenire nuovamente sulla questione.
A cosa serve il talco sulla pelle
Il talco è spesso utilizzato in prodotti cosmetici come ciprie e fondotinta per la sua capacità di assorbire sudore e sebo. Adesso è stato attentamente esaminato dagli esperti della IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS. La conclusione di questa analisi è stata chiara: il talco che non contiene amianto è considerato un “probabile cancerogeno per l’uomo“. Questa valutazione, condotta da 29 esperti tra cui diversi italiani, ha portato a un cambiamento significativo nella classificazione del talco. Precedentemente incluso nel Gruppo 2B (sostanze possibilmente cancerogene per l’uomo), il talco senza amianto è stato spostato nel Gruppo 2°. Questo include le sostanze probabilmente cancerogene. Il talco contenente amianto, invece, rimane nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene, insieme ad altre altamente pericolose come il plutonio e il catrame di carbone.

Quale talco è cancerogeno
Il talco senza amianto ora è classificato al secondo livello più alto di certezza che una sostanza possa provocare tumori. Inserito accanto a sostanze come il diazinone, il dimetilsolfato e gli steroidi anabolizzanti. Ma anche a virus come il papilloma umano e circostanze espositive come il consumo di carne rossa, le emissioni da frittura ad alte temperature, il consumo di bevande calde oltre i 65 gradi e la lavorazione del vetro. Secondo la IARC, dopo un’attenta revisione della letteratura scientifica disponibile, il talco è stato classificato come probabilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2A). Un risultato sulla base di prove limitate per il cancro alle ovaie negli esseri umani, sufficienti per il cancro negli animali da esperimento e forti prove meccanicistiche.
Dove usare il talco
Numerosi studi hanno costantemente dimostrato un aumento dell’incidenza del cancro ovarico in chi ha riferito l’uso di polveri per il corpo nella regione perineale. Tuttavia, la IARC sottolinea che nella maggior parte degli studi non è stato possibile escludere completamente la contaminazione del talco con amianto. Ciò rende difficile stabilire pienamente un ruolo di causa-effetto tra il talco e i tumori.