L’uso di sostanze allucinogene e il rischio di schizofrenia sembrano essere due situazioni collegabili. Almeno è quello che pensano alcuni ricercatori.
Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Ottawa e del Bruyère Health Research Institute, pubblicato sul Journal of American Medical Association Psychiatry, evidenzia un significativo aumento del rischio di sviluppare schizofrenia tra coloro che si recano al pronto soccorso dopo l’uso di sostanze allucinogene. Analizzando i dati di oltre 9,2 milioni di persone in Ontario, Canada, dal 2008 al 2021, il team ha rilevato un’associazione preoccupante tra l’uso di psichedelici e questo disturbo mentale.
Perché si sviluppa la schizofrenia
Sostanze come psilocibina, LSD, MDMA e DMT sono sempre più diffuse in contesti sia ricreativi sia terapeutici in Nord America. Tuttavia, i rischi associati restano poco chiari. Secondo i ricercatori, le persone che richiedono assistenza medica per l’uso di queste sostanze hanno un rischio 21 volte maggiore di sviluppare schizofrenia rispetto alla popolazione generale. Anche tenendo conto di altri fattori come l’abuso di sostanze e i disturbi mentali preesistenti, il rischio rimane 3,5 volte più elevato.
Chi è a rischio schizofrenia
Il rischio è particolarmente evidente nei tre anni successivi a un episodio di pronto soccorso per allucinogeni, con il 4% di questi pazienti diagnosticato con schizofrenia, rispetto allo 0,15% della popolazione generale. L’uso di psichedelici sembra associarsi a un rischio maggiore rispetto a quello legato ad alcol (4,7 volte) e cannabis (1,5 volte). I tassi di ricovero per uso di allucinogeni, stabili fino al 2012, sono aumentati dell’86% tra il 2013 e il 2021.
Come calmare la schizofrenia
Sebbene lo studio non stabilisca un nesso di causalità diretto, gli autori sottolineano la necessità di ulteriori ricerche. “I nostri dati forniscono un’avvertenza sui potenziali rischi dell’uso non controllato di psichedelici”, conclude Marco Solmi, coautore dello studio, suggerendo approcci di reclutamento più sicuri per individui a rischio elevato.
