Reazioni allergiche: l’importanza di agire rapidamente
Secondo Vincenzo Patella, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic), le reazioni allergiche più gravi si manifestano spesso entro 30 minuti dall’assunzione dell’allergene, ma possono insorgere anche 2-3 ore dopo, specie se abbinate all’attività fisica. In caso di sospetto, è cruciale evitare sforzi fisici per almeno due ore e mezza e rivolgersi immediatamente a un medico. La penna adrenalina, fornita gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale a chi ha avuto episodi di anafilassi, è un farmaco salvavita da utilizzare ai primi segnali, come difficoltà respiratoria o calo pressorio.
La penna adrenalina non sostituisce il pronto soccorso
Anche se indispensabile, l’autoiniettore di adrenalina non può essere considerato un’alternativa all’assistenza medica. Dopo averlo utilizzato, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso. Questo strumento, spesso noto a chi ha già avuto uno shock anafilattico, dovrebbe essere altrettanto conosciuto da chi, pur non avendo vissuto episodi gravi, è allergico agli alimenti. La tempestività nell’uso della penna adrenalina è fondamentale per prevenire conseguenze potenzialmente letali.
Menù sicuri e il bollino arancione nei ristoranti
Le normative europee obbligano i ristoranti a fornire menù con l’elenco degli allergeni presenti nei piatti. In alcune regioni, come la Campania, le regole sono ancora più stringenti, garantendo maggiore protezione per chi soffre di allergie. Inoltre, grazie all’iniziativa della Siaaic, è stato introdotto il “bollino arancione”, assegnato ai locali i cui chef hanno seguito corsi di formazione sulle direttive sugli allergeni. Questo sistema aiuta i consumatori a scegliere ristoranti sicuri per evitare rischi. In conclusione, la penna adrenalina rappresenta una protezione vitale per chi vive con allergie gravi. Conoscerne l’uso e rispettare le normative sugli allergeni, sia a casa che nei ristoranti, può fare la differenza tra la vita e la morte. La prevenzione e l’informazione restano strumenti fondamentali per proteggere chi è più vulnerabile.
