L’albumina è una proteina essenziale prodotta principalmente dal fegato, che svolge numerose funzioni vitali all’interno del corpo umano. Costituendo circa il 55-65% delle proteine plasmatiche totali, è la proteina più abbondante nel sangue. Le sue principali funzioni includono il trasporto di sostanze di scarto, come bilirubina, acidi grassi e ormoni, verso i reni per l’eliminazione. Inoltre, l’albumina mantiene l’equilibrio della pressione oncotica, regola gli scambi idrici tra capillari e liquido interstiziale e funge da riserva di aminoacidi. Per queste ragioni, è fondamentale che i livelli di albumina nel corpo siano sempre adeguati.
La concentrazione di albumina può essere misurata sia nel sangue (albuminemia) che nelle urine (albuminuria), fornendo un importante indicatore dello stato di salute generale, in particolare relativamente alla funzionalità epatica e renale, oltreché su una varietà di condizioni mediche.
Quali sono i valori dell’albumina
I valori normali di albumina nel sangue variano tra 3,5 e 5,5 grammi per 100 millilitri (35-55 g/L). Tuttavia, questi livelli possono essere influenzati da diversi fattori, tra cui l’età, lo stato nutrizionale e la presenza di eventuali patologie croniche. Per gli uomini, il range ottimale tende ad essere leggermente più alto rispetto alle donne, principalmente a causa delle differenze fisiologiche e ormonali. È quindi importante monitorare regolarmente i livelli di albumina, soprattutto in individui con condizioni mediche preesistenti come malattie epatiche, renali o infiammatorie.

Quando il valore dell’albumina è preoccupante
L’iperalbuminemia, una concentrazione di albumina nel sangue superiore alla norma, è un evento raro e spesso legato a condizioni di grave disidratazione. Quando il corpo perde una quantità eccessiva di liquidi, i livelli di albumina nel plasma sanguigno possono apparire artificialmente elevati. I sintomi di disidratazione che accompagnano l’iperalbuminemia includono sete intensa, secchezza delle mucose, ridotta produzione di urina e debolezza generale. In alcuni casi, l’iperalbuminemia può essere associata a condizioni più gravi, come infezioni acute, ustioni estese o malattie infiammatorie. In questi casi, il trattamento della causa sottostante, oltre a una corretta idratazione, è fondamentale per riportare i livelli di albumina alla normalità.
Quanto l’albumina è bassa che succede?
L’ipoalbuminemia, una riduzione dei livelli plasmatici di albumina, è una condizione più comune rispetto all’iperalbuminemia e può essere causata da diverse patologie. Una delle principali è la cirrosi epatica, che compromette la capacità del fegato di sintetizzare proteine. Altre cause includono malattie renali come la sindrome nefrosica, dove l’albumina viene persa attraverso le urine, e malnutrizione. Sintomi comuni dell’ipoalbuminemia includono edema – sotto forma di gonfiore – dovuto alla diminuzione della pressione oncotica, ascite – l’accumulo di liquido nell’addome -, affaticamento e debolezza. Nei bambini malnutriti, la bassa concentrazione di albumina può portare al caratteristico gonfiore addominale. La gestione dell’ipoalbuminemia richiede un approccio multifattoriale, che può includere interventi nutrizionali, trattamento delle condizioni sottostanti e, in alcuni casi, la somministrazione di albumina per via endovenosa.
Che disturbi porta l’albumina nelle urine
La presenza di albumina nelle urine, nota come albuminuria, è un importante indicatore di disfunzione renale. Il test di riferimento in questo caso è quello della microalbuminuria. Elevati livelli di albumina nelle urine indicano una compromissione significativa della funzione filtrante dei reni. Tuttavia, lievi quantità di albumina possono essere riscontrate anche in condizioni non patologiche, come dopo un intenso sforzo fisico o durante la gravidanza.