A quale videogioco ha giocato il secondo paziente con Neuralink
Un secondo paziente ha testato il chip neurale sviluppato da Neuralink, l’azienda fondata da Elon Musk. Questo dispositivo, progettato per migliorare l’interazione tra cervello e computer, ha permesso al paziente di giocare a Counter-Strike 2, un popolare videogioco, utilizzando esclusivamente la mente. Il paziente, identificato solo come Alex, si è dichiarato “estremamente colpito” dai risultati ottenuti. Nonostante le preoccupazioni sulla sicurezza e sull’etica legate all’uso di questa tecnologia, Musk prevede che milioni di persone potrebbero scegliere di farsi impiantare il chip entro il 2034. Musk ha condiviso le sue previsioni su X, annunciando che entro pochi anni si potrebbero vedere centinaia, forse migliaia, di persone con un chip Neuralink.
Quanti elettrodi contiene un chip Neuralink
Alex è la seconda persona a ricevere il chip Neuralink, un dispositivo che contiene 1.024 elettrodi impiantati nel cervello grazie a un robot specializzato. Questi elettrodi sono in grado di registrare l’attività elettrica cerebrale, inviando i dati a un computer che li traduce in comandi operativi, come il movimento del cursore o il clic del mouse. Questa tecnologia ha il potenziale di restituire autonomia alle persone con gravi disabilità fisiche, come la tetraplegia, permettendo loro di interagire con dispositivi elettronici e controllare computer con la mente.

Cosa si è in grado di fare con un chip Neuralink impiantato
Dopo l’intervento di impianto, eseguito presso il Barrow Neurological Institute, Alex è stato dimesso il giorno successivo, riprendendosi velocemente. Grazie al chip, è stato in grado di controllare un cursore su uno schermo nel giro di pochi minuti. Ciò che ha davvero stupito è la sua capacità di giocare fluidamente a Counter-Strike 2, un risultato che evidenzia il potenziale della tecnologia di Neuralink. Prima dell’impianto, Alex utilizzava il Quadstick, un dispositivo assistivo che gli consentiva di controllare i comandi del computer con le labbra e il respiro. Tuttavia, il Quadstick aveva dei limiti: Alex non poteva muoversi e guardarsi intorno nel gioco contemporaneamente. Ora, grazie alla combinazione del Neuralink e del Quadstick, può giocare senza queste restrizioni.
Per quali pazienti sarà utile la tecnologia Neuralink
Il chip Neuralink non si limita al gioco: ha anche permesso ad Alex di fare passi significativi verso una maggiore indipendenza. Ex tecnico automobilistico, Alex ha utilizzato il chip per controllare un software di progettazione assistita (CAD) in 3D. Solo con il pensiero, è riuscito a progettare e stampare in 3D un supporto personalizzato per il caricabatterie del suo dispositivo Neuralink. Questo traguardo dimostra come questa tecnologia possa essere applicata anche in ambiti pratici, offrendo nuove opportunità a persone con disabilità fisiche.