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Il Covid non arresta la sua corsa ma neanche la scienza. Anzi, dall’Accademia cinese delle Scienze arriva una nuova arma per combattere il coronavirus che circa quattro mesi fa paralizzò il mondo intero. Questa volta si tratta di un pratico vaccino in spray. Una ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, riporta lo sviluppo di un vaccino che si può inalare. Al momento sono stati effettuati soltanto dei test su topi, criceti e primati e i risultati sono più che promettenti.

Sperimentato finora su topi, criceti e primati
In un mare di polemiche tra vax e no-vax, fin dall’inizio della pandemia, nel 2020, sono stati fatti sforzi considerevoli per sviluppare e approvare vaccini contro il Covid-19. Tuttavia, la maggior parte di questi viene somministrata tramite iniezioni intramuscolari, che stimolano la produzione dell’anticorpo IgG. Una soluzione che si è rivelata efficace nel prevenire la forma grave della malattia, molto meno performante nel prevenire l’infezione. Peraltro, i vaccini anti-Covid utilizzati finora si presentano in forma liquida e richiedono condizioni di conservazione a bassa temperatura, cosa che fa lievitare i costi di distribuzione.
Lo studio è condotto dai ricercatori dell’Accademia di Scienze di Beijing
La squadra di ricercatori della Accademia di Scienze Cinese di Beijing, guidata da Guanghui Ma, ha sviluppato invece un vaccino spray, inalabile sotto forma di aerosol a polvere secca per il SARS-CoV-2. Il segreto è che questo vaccino racchiude una proteina batterica non tossica chiamata CTB, modificata per mostrare l’antigene del dominio di legame del recettore del Covid-19.
Le microcapsule contenenti il vaccino sono sufficientemente piccole per entrare e depositarsi in profondità nei polmoni. Inoltre, questo vaccino spray anti-Covid contempla la famigerata variante Omicron. Dopo una singola dose, il vaccino è stato consegnato efficacemente nei tessuti mucosi dei polmoni, ha mostrato un rilascio sostenuto dell’antigene e una corretta assunzione da parte delle cellule presentanti l’antigene. Ha inoltre indotto un aumento a lungo termine nella produzione di IgG e immunoglobuline A (IgA) in topi, criceti e primati, fornendo una protezione efficace contro l’infezione da SARS-CoV-2.
Il vaccino spray abbatterebbe i costi di conservazione e distribuzione
Inoltre, la polvere è rimasta stabile a temperatura ambiente dopo un mese di conservazione, potenzialmente riducendo i costi di stoccaggio e trasporto del vaccino, rendendolo quindi più accessibile. Questo vaccino inalabile offre la possibilità di prevenire il Covid-19 agendo direttamente sulle cellule polmonari, inducendo una risposta robusta immunitaria. Per gli autori della ricerca, il sistema di somministrazione ad aerosol potrebbe diventare uno strumento per combattere sia il Covid-19 che altre malattie respiratorie.