Quanto viene sottovalutato dai media il cambiamento climatico
La crisi climatica uccide milioni di persone ogni anno, eppure, sui giornali italiani, se ne parla in media solo 3,5 volte a settimana, un numero sorprendentemente basso rispetto alla pubblicità delle aziende più inquinanti, che occupano ben più spazio. Nei telegiornali va ancora peggio, con appena il 2,1% dei servizi dedicati a temi ambientali. A evidenziarlo è il sociologo italo-argentino Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, che sottolinea come anche nei momenti più drammatici i media fatichino a dare la giusta visibilità alla questione. Durante un intervento all’Università di Parma, Jantus ha espresso la sua preoccupazione per l’influenza limitata dei media nella creazione di una coscienza collettiva sul cambiamento climatico.
Come i giornalisti italiani considerano la crisi climatica
Jantus ha condotto un’indagine su oltre 7.600 giornalisti italiani, raccogliendo dati preoccupanti: solo il 10,58% di loro vede il cambiamento climatico come una minaccia immediata per la salute umana. La maggioranza, invece, non percepisce la gravità della situazione attuale né l’imminente pericolo per il futuro. Secondo il sociologo, questo è un segnale allarmante non solo per il settore dell’informazione, ma per l’intera popolazione, che rispecchia questa stessa sottovalutazione. L’influenza dei media è cruciale nel modellare la percezione pubblica, e l’attuale mancanza di copertura potrebbe rallentare le azioni necessarie per affrontare la crisi.

Quali sono le conseguenze del cambiamento climatico sulla salute
Gli effetti del cambiamento climatico sono devastanti e si manifestano in molteplici forme: dall’aumento delle malattie causate dall’inquinamento, alla crescita della fame e della malnutrizione nei paesi più poveri, fino agli eventi meteorologici estremi che costringono milioni di persone a migrare. Anche la salute mentale è in pericolo, specialmente nelle nazioni più ricche, dove sistemi sanitari si trovano ad affrontare nuove sfide. Secondo uno studio pubblicato da The Lancet, il cambiamento climatico rappresenta la più grande minaccia per la salute globale del XXI secolo, con 13 milioni di decessi evitabili ogni anno, molti dei quali tra i bambini nei paesi più poveri.
Quali sono le nuove emergenze legate al cambiamento climatico
Uno dei problemi più gravi legati al cambiamento climatico è il caldo estremo, che colpisce in modo particolare bambini e anziani. Uno studio dell’Istituto di Salute Globale di Barcellona ha stimato che solo in Europa, tra maggio e ottobre dell’anno scorso, ci siano stati 47.690 decessi correlati al calore, con l’Italia in testa per numero di vittime. L’inquinamento atmosferico, con oltre 7 milioni di morti all’anno, rappresenta un altro grave rischio, aggravato dal traffico e dalle reazioni fotochimiche che aumentano le concentrazioni di ozono. Questi fenomeni evidenziano l’urgenza di agire, poiché il cambiamento climatico sta rapidamente trasformandosi in una crisi sanitaria globale di proporzioni inimmaginabili.