Questo strumento innovativo è stato sviluppato attraverso una ricerca condotta da Kristiina Tammimies dell’Istituto Karolinska in Svezia e pubblicata sulla rivista JAMA Network Open. Secondo lo studio, AutMedAI ha dimostrato una precisione dell’80% nel riconoscere segni di autismo nei bambini sotto i due anni di età, basandosi su parametri facilmente ottenibili come l’età del primo sorriso, delle prime frasi, e la presenza di disturbi alimentari.
Il successo di AutMedAI si basa sull’analisi di circa 30.000 individui, sia con che senza disturbi dello spettro autistico. I ricercatori hanno sviluppato quattro diversi modelli di apprendimento automatico per identificare schemi nei dati raccolti, e tra questi, AutMedAI si è rivelato il più efficace. A differenza di altri approcci, questo modello non richiede valutazioni approfondite o test medici, ma utilizza invece informazioni che possono essere raccolte facilmente dai genitori o dai pediatri nei primi anni di vita del bambino.
L’importanza di una diagnosi precoce non può essere sottovalutata. Come ha sottolineato Shyam Rajagopalan, co-autore dello studio, la possibilità di identificare l’autismo in età così giovane permette di avviare interventi mirati che possono migliorare significativamente la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie. Il prossimo passo per i ricercatori sarà migliorare ulteriormente la precisione di AutMedAI, includendo parametri più specifici, come informazioni genetiche, per rendere questo strumento ancora più efficace e accessibile. Questa innovazione potrebbe rivoluzionare l’approccio alla diagnosi dell’autismo, offrendo nuove speranze alle famiglie di tutto il mondo.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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