L’adroterapia è una forma avanzata di radioterapia che utilizza particelle pesanti, come protoni e ioni carbonio, per trattare tumori difficili da curare con le tecniche convenzionali. Grazie alla sua precisione, permette di colpire con maggiore efficacia le cellule tumorali, riducendo i danni ai tessuti sani circostanti. Questa tecnica è particolarmente indicata per i tumori resistenti alla radioterapia tradizionale o localizzati in aree sensibili. L’adroterapia sta emergendo come una promettente opzione per trattamenti oncologici più sicuri e mirati. Un recente studio condotto dall’ENEA e dal Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO), pubblicato su Radiation Measurements, evidenzia l’efficacia di nuovi dispositivi intelligenti in grado di migliorare la dosimetria clinica nell’adroterapia. Questi strumenti, basati su rivelatori a stato solido di fluoruro di litio (LiF), sono in grado di misurare la dose di radiazioni ionizzanti in modo estremamente preciso, contribuendo a trattamenti oncologici personalizzati e più sicuri. Il LiF, con le sue proprietà simili ai tessuti umani, è un materiale ideale per queste applicazioni, in quanto maneggevole e resistente alla luce ambientale.
L’innovazione chiave dello studio è legata alla tecnica di radiofotoluminescenza, che permette di misurare le radiazioni ionizzanti utilizzando una sorgente laser blu. Questo approccio, sviluppato nell’ambito del progetto TECHEA, consente di ‘eccitare’ i difetti elettronici del LiF e ottenere informazioni precise sulla dose assorbita, facilitando il monitoraggio della radioterapia. La capacità di ripetere e confrontare le misurazioni tra diversi laboratori rende questi sensori uno strumento prezioso nella ricerca e nella pratica clinica.
Grazie ai progressi tecnologici, l’adroterapia sta diventando una terapia sempre più sicura ed efficace per i pazienti oncologici. I rivelatori di radiazione sviluppati permettono non solo di semplificare le procedure mediche, ma anche di migliorare la sicurezza del trattamento. Questi sensori avanzati, riutilizzabili e privi di alimentazione elettrica, sono fondamentali per garantire che la dose di radiazione sia correttamente monitorata e calibrata.
© 2023 Near Future - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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